Il cibo italiano è celebre in tutto il mondo ed il 2018 sarà un anno speciale per la tradizione gastronomica e culinaria del Belpaese.
Infatti, i Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dei Beni Culturali e del Turismo hanno una buona notizia: il 2018 è stato inaugurato come Anno nazionale del cibo italiano.
Quest’anno ci saranno tantissimi eventi ed iniziative dedicati proprio alla celebrazione di uno dei grandi tesori nazionali italiani, vale a dire la tradizione in cucina ed il cibo tipico delle varie zone dell’Italia.
Un’occasione unica per la valorizzazione dei prodotti che rendono unica e diversa la nostra terra, regione per regione, e che sono invidiati in tutto il mondo.
Non solo: il 2018 sarà un anno che avrà come filo conduttore il tema del cibo, ma collegandosi ad altri punti di forza del nostro Paese, come l’arte, il paesaggio, la cultura. Quest’anno, quindi, diventa al contempo un anno di promozione turistica e un’occasione per portare le bellezze e la bontà del cibo italiano in tutto il mondo, per rendere giustizia all’immenso patrimonio culturale e artistico italiano che contraddistingue il nostro Paese.
Il 2018 è stato scelto quindi per essere l’anno consacrato alla dieta mediterranea, ma anche ai singoli piatti tipici di ogni regione: sarà l’occasione per esaltare una delle ricette più note ed amate nel mondo, la pizza, che ha recentemente ottenuto il riconoscimento dell’Unesco.
Le iniziative culturali, eno-gastronomiche e artistiche sono allacciate al tema dei musei italiani. I promotori dell’evento hanno anche sostenuto che si tratta di una buona occasione per ricordare un grande della cucina italiana recentemente scomparso, Gualtiero Marchesi. Un anno, quindi, per ricordarci anche del grande chef che ci ha da poco lasciati e che più di tutti ha fatto tanto per valorizzare la cucina italiana in tutte le sue sfumature, con semplicità e con una passiona viscerale.
“Abbiamo un patrimonio unico al mondo che grazie all’anno del cibo potremo valorizzare ancora di più. L’esperienza agroalimentare nazionale torna ad essere protagonista in maniera diffusa in tutti i territori” ha detto uno dei ministri promotori, Maurizio Martina.
Secondo il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, si tratta di “un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo”.
L’anno del cibo diventa anche un’occasione per permettere agli italiani stessi di conoscere meglio come funziona la filiera agro-alimentare, i vantaggi dell’agricoltura biologica, le tendenze del cibo, la valorizzazione dei piatti famosi delle regioni italiane elo stretto legame fra l’arte ed il cibo nella nostra tradizione.
L’anno del cibo italiano nel mondo e le iniziative culturali
Nel frattempo, sul web è partita anche una campagna social per sensibilizzare sulle iniziative dell’anno dedicato al cibo italiano.
Come festeggiano e salutano i Musei italiani l’Anno del Cibo 2018? Con moltissime locandine inaugurali che ritraggono alcuni dei quadri più celebri e belli dove si sottolinea la connessione fra cibo e bellezza artistica.
L’account Instagram @museitaliani ha condiviso diverse locandine digitali, a simboleggiare lo strettissimo legame che esiste fra cibo ed arte, soprattutto nella tradizione italica.
Come il famoso Bacco che regge il calice di vino, come i manifesti pubblicitari che si trovano al Museo Salce, a Treviso, gli affreschi di Pompei, o i dipinti della scuola napoletana. Dalla celebre Ultima Cena di Leonardo da Vinci fino alla Stele di Karo e a Giorgio de Chirico, quest’anno sarà ricchissimo di eventi culturali legati alla tematica della cucina, del cibo e dell’arte nel corso della storia italiana.
Tantissime locandine che impazzano sui social e che insistono sul potente legame del cibo alla storia della nostra nazione, il cibo come momento di festa, gioia, condivisione, celebrazione della vita.
Sul web si festeggia con l’hashtag #annodelciboitaliano e si invita a visitare i 420 musei, luoghi culturali e parchi archeologici italiani e a commentare su internet utilizzando proprio questo hashtag.
Le numerose locandine invitano quindi alla visita dei maggiori musei della nostra nazione, per scoprire da vicino quel collegamento fra cibo, arte, cultura e paesaggio che è impastato a fondo nella storia dell’Italia.
La condivisione delle foto dei musei online diventa un modo ‘moderno’ di festeggiare un lasso di tempo dedicato ad un punto fondamentale della cultura e del modo di vivere italiano, nonché dell’identità del nostro Paese.
Anno del cibo italiano: i progetti del 2018
In occasione di un anno densissimo di eventi e di iniziative per celebrare il cibo Made in Italy, ci sono anche tantissimi progetti in pentola.
Per esempio, da un lato la valorizzazione degli ultimi riconoscimenti Unesco alla dieta mediterranea, in primis alla pizza.
Il 2018 è l’anno di valorizzazione dei tesori alimentari e delle eccellenze culinarie che contribuiscono a fare di ogni regione, di ogni piccola parte del territorio italiano una zona unica, peculiare, ancorata ad una precisa tradizione.
Intanto, per quanto riguarda la valorizzazione delle tradizioni italiane, si cercherà di difendere le economie locali. Perché, come ricorda il fondatore di Slow Food, la forza dell’Italia e la sua eccellenza culinaria sta “nel mantenimento delle piccole produzioni, nell’agricoltura di prossimità, portatrice di qualità e valori identitari”.
Ma ci sarà anche una forte mobilitazione per candidare al riconoscimento Unesco anche due altri prodotti culinari tipici dell’Italia: il Prosecco e la pasta all’amatriciana.
Inoltre, il 2018 è anche l’anno per dare un input alla produzione di cibo italiano ed all’export.
Entrano in vigore delle norme più severe che riguardano l’etichettatura dei prodotti come la pasta: a partire dai primi mesi del 2018, infatti, per pasta, riso e pomodori sarà obbligatorio indicare la zona geografica di provenienza, così che i consumatori sapranno se si tratta di cibo italiano oppure se sono salse, paste e verdure che vengono dall’estero.
Un passo per tutelare il Made in Italy anche nel nostro piccolo, con la spesa quotidiana, e per difendere una tradizione culinaria di spessore.
Fra i progetti che sono in attesa, anche quello di cercare di eliminare gli sprechi, abbattendo al massimo questo punto di debolezza che si realizza nella filiera alimentare.
Cercare di avvicinare i giovani alle filiere di produzione, stimolare interesse e curiosità su come si ‘forma’ il cibo soprattutto nell’ambito delle comunità di provenienza, e sensibilizzare all’importanza dell’acquisto del cibo made in Italy.
L’Anno del Cibo Italiano potrebbe anche essere l’occasione per ottenere riconoscimenti Unesco come quello alla nostra Dieta Mediterranea, oppure il riconoscimento dei Paesaggi delle Langhe, della vite ad alberello di Pantelleria; finalmente Parmapotrebbe avere la sua occasione per diventare città ‘creativa della gastronomia’.
Inoltre quest’anno è anche l’occasione giusta per valorizzare, fra giovani e non, la fondamentale importanza della dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è un gioiello prezioso fatto di equilibrio e di salute, una tradizione culinaria che dovrebbe restare salda nella storia italiana, nonostante le continue mode alimentari.
Nel frattempo, si festeggiano anche degli indubbi risultati economici: infatti il settore dell’export del cibo italiano, solamente nel 2017, ha toccato un vero e proprio record di 40 miliardi di euro. Un motivo in più per festeggiare con un anno dedicato e ribadire l’esistenza di un legame molto profondo, nel nostro Paese, fra quello che è il cibo e la tradizione culinaria e quella che è l’identità italiana.
Obiettivo del 2018, anche quello di implementare e rafforzare i c.d. ‘Distretti del Cibo’.
Già nel 2017 il ministro alle politiche agricole Maurizio Martina, durante il G7 Agricoltura a Bergamo, aveva annunciato che l’Italia si doterà dei Distretti del Cibo, uno strumento che sarà al servizio sia dei cittadini che delle imprese per elaborare piani di sviluppo e accedere ai finanziamenti, allo scopo di rilanciare il settore agro-alimentare italiano, vero punto di forza del nostro Paese.
Anno del Cibo e il Turismo nel Belpaese
Altro progetto che bolle in pentola, la valorizzazione del turismo.
Infatti l’Italia continua ad essere uno dei Paesi più visitati di tutto il mondo, per la sua arte, le sue bellezze paesaggistiche e culturali, e ovviamente il buon cibo ed il buon vino.
L’Anno del Cibo diventa quindi l’occasione per incrementare la promozione delle bellezze e delle bontà del nostro Paese, grazie anche alle ambasciate italiane nel mondo che si dedicheranno ad evidenziare lo stretto legame fra arte, cultura e cibo, che fa del nostro Paese un unicum.
Molte regioni si sono già mobilitate per dare lustro al nuovo Anno del Cibo Italiano. Come la Campania: il Consigliere regionale e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania Erasmo Mortaruolo ha sostenuto che ‘La Campania è in prima linea, il 2018 sarà un’occasione imperdibile per valorizzare un patrimonio agroalimentare unico che abbraccia tutta la penisola e in particolare la nostra regione”.
La Campania, quindi, accetta la sfida di portare in pole position tutta la ricchezza della sua tradizione agro-alimentare e le sue bellezze artistiche, il patrimonio storico e quello paesaggistico.
È pronta a valorizzare la dieta mediterranea, il Cilento e le sue bellezze, e a mettere le sue specialità alimentari in prima linea, oltre che ‘battersi perché tutti abbiano accesso al cibo’.
E non è certo l’unica regione ad aver colto il guanto della sfida: per Coldiretti Calabria l’Anno del Cibo è l’occasione per valorizzare le differenze regionali e per evitare lo spopolamento dei piccoli comuni, valorizzandone le tradizioni e migliorando il turismo.
La provincia di Ravenna accetta di mettersi in gioco per ‘valorizzare le proprie tipicità’. Fra di esse la celebre piadina, i prodotti agricoli come fragole, asparagi, il carciofo moretto, i formaggi tipici.
Ce n’è per tutti e ce n’è per tutta Italia: questo è l’Anno del Cibo Italiano.
Fonte: Anno del Cibo Italiano